08/02/15
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Datato il misterioso manoscritto di Voynich
Le sue pagine riusalgono a un periodo compreso fra
il 1404 e il 1438, ben prima del regno di Rodolfo II, alla cui epoca lo
si riteneva finora appartenere




















Il manoscritto di Voynich - noto anche come "il
manoscritto più misterioso della storia" perché scritto con un sistema
crittografico che ha resistito a qualsiasi tentativo di interpretarlo - è
stato datato con il radiocarbonio da un gruppo di ricercatori
dell'Università dell'Arizona.

A prima vista il manoscritto -
ricco di illustrazioni che rappresentano piante sconosciute, mappe
celesti e figure umane che sembrano bagnarsi in una fontana della
giovinezza - non pare differire da molti altri antichi testi, se non
fosse che sembra scritto in una lingua sconosciuta con lettere alquanto
strane che hanno sempre affascinato storici, crittologi e, ovviamente, i
patiti del mistero.

L'uso di tecniche crittografiche che si
sanno essere state impiegate nel Medioevo e nel Rinascimento non ha però
permesso di decifrarne il contenuto e anche il ricorso ad analisi con
il computer ha dato lo stesso esito inconcludente. Per questo l'ipotesi
più accreditata sulla sua origine è che esso sia stato redatto per
truffare l'imperatore Rodolfo II, grande collezionista di testi
alchemici e di ogni sorta di oggettistica da Wunderkammer.


Attualmente conservato presso la Beinecke Rare Book and Manuscript
Library dell'Università di Yale, fu scoperto a Villa Mondragone nel
1912 da un commerciante di libri antichi, Wilfrid Voynich, fra un gruppo
di volumi messi in vendita dalla Compagnia di Gesù che ne era
proprietaria.

Ottenuto il permesso di asportare quattro
piccoli campioni (un millimetro per sei) dai margini di altrettante
differenti pagine, i ricercatori hanno proceduto alla datazione al
radiocarbonio, che ha riservato una sorpresa: il manoscritto risale a un
periodo compreso fra il 1404 e il 1438, e quindi è ben più antico di
quanto finora ritenuto.

Questo risultato rischia quindi di
mettere in crisi la spiegazione finora accertata circa l'origine del
manoscritto, anche se non definitivamente: "Sarebbe bello se potessimo
datare al radiocarbonio gli inchiostri, ma attualmente è estremamente
difficile farlo. Sono presenti sulla superficie solo in tracce e il
contenuto in carbonio è di solito estremamente basso. Inoltre alcuni
inchiostri sono di origine inorganica e non contengono carbonio",
spiega Greg Hodgins, che ha diretto la ricerca. "Sappiamo che i colori
sono coerenti con quelli disponibili nel Rinascimento, ma non ci
permettono di propendere per una soluzione o l'altra." (gg)

Fonte



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